domenica 3 novembre 2019


GUERRA AL 4 NOVEMBRE


L'ultima dichiarazione di guerra arriva dai pacifisti, a danno di personalità servitrici dello Stato che per lavoro garantiscono proprio il diritto alla parola ai mercenari che, credendo di insegnare, si richiamano alla Costituzione - da cui in realtà sono lontani anni luce - e che impediscono un democratico confronto.
Accade nel liceo Marco Polo di Venezia, dove il Preside, in occasione della ricorrenza del 4 Novembre, aveva organizzato un incontro con ufficiali della Marina Militare e della Guardia di Finanza sperando di coinvolgere almeno le classi V, quelle che dovrebbero a breve maturare.
Apriti cielo e chiuditi scuola!
I militari non sono stati graditi a certi docenti e discenti della scuola che hanno deciso di disertare l'incontro in base alla Costituzione (art.11) che ripudia la guerra come strumento di offesa agli altri popoli e come mezzo di risoluzioni delle controversie internazionali.
Proprio la Marina, la scorsa estate, è stata oggetto di attacco da parte di chi la libertà nostra, in casa nostra, l'ha infranta così come i divieti nostrani, le leggi di uno Stato sovrano, tanto che una nostra (della Finanza, cioè dello Stato quindi noi) motovedetta, con militari a bordo, è stata addirittura speronata. Eppure la GdF si trovava in territorio italiano e non altrove a infangare libertà o a sparare cannonate dalla rada di qualche stato. Anzi, ultimamente nemmeno i confini della nostra Nazione può proteggere e, da servitori deputati al compito della difesa nazionale, sono stati impiegati nei trasbordi internazionali di merce umana. Così come mai hanno fatto la guerra i due fucilieri di Marina Salvatore Girone e Massimiliano Latorre che non hanno nemmeno mai spar(l)ato sullo Stato cui hanno giurato fedeltà e che li ha per anni abbandonati.
Per loro non è ancora finita!
Le Fiamme Gialle, invero, conducono sì una guerra, ma all'evasione fiscale, peraltro inasprita da provvedimenti del governo (forse lo stesso di questi insegnanti) e a cui ultimamente sono stati "impediti" gli esercizi di polizia di frontiera facendo del Belpaese - in compenso - un Paese di Polizia tributaria.
La Marina, insieme a Esercito, Aeronautica e Carabinieri, e alla Guardia di Finanza che però è un corpo armato, concorre a formare, per Costituzione, le Forze Armate dello Stato e dipendenti (eccetto la Finanza) dal ministero della DIFESA, non della guerra. Dal 1861! Anno in cui, probabilmente, questi occupanti di cattedre e di diplomifici del politically correct, fanno risalire l'unità d'Italia, che invece è stata conseguita proprio con l'armistizio di Villa Giusti, dalle ore 15 del 4 Novembre 1918. A conclusione della Grande Guerra. Con tanto di annuncio di vittoria del generale Armando Diaz.
Che piaccia o meno la storia è questa e il 4 Novembre non si festeggia alcuna guerra, ma solo la vittoria di essa. E si festeggia (con) gli uomini e le donne delle FF.AA., gli stessi che non fanno alcuna guerra: basti vedere la percentuale di caduti nelle missioni internazionali a testimonianza che esiste uno stile italiano anche nel combattimento. A testimonianza del gran numero di voli dell'Aeronautica verso ospedali italiani per per poter curare giovani e bambini delle terre di impiego dei contingenti italiani. A testimonianza dell'elevata quantità di aiuti materiali, cibo in primis, distribuiti nei Paesi di impiego.
A farlo sono uomini e donne comuni, gli stessi che se ne ritornano a casa dopo aver ricevuto sputi ed insulti in piazza, magari proprio da questo genere di insegnanti non proprio pacifici, né pacifisti e che l'indomani porteranno a scuola i propri figli affidandoli a insegnanti come questi.
Chissà cosa avrebbe potuto comportare l'ingresso dei militari nella scuola ai loro occhi, chissà quale estremo atto di guerra il confronto. Forse i maturandi-tutti-uguali-per-moda si sarebbero potuti spaventare alla vista di uomini e donne in uniforme? Forse i maschietti si sarebbero spaventati alla vista di barbe rade o curate? Forse le femminucce si sarebbero intimorite alla vista di chignon militare e retina per capelli? Forse avrebbe fatto impressione l'uguaglianza e l'emancipazione della donna soldato?
Fa paura, però, che un pugno di docenti (almeno stando all'onorario) coadiuvato dagli studenti (facile intuirne il motivo) costringa un Preside ad annullare un civile e democratico confronto con personale dello Stato in (ignorante) ottemperanza di quella Costituzione che, solo 10 articoli dopo, garantisce a «Tutti il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione».
Fa ancora più paura il silenzio del Ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti, forse ancora impegnato a firmare le giustificazioni per la manifestazione per Greta senza Greta e senza nemmeno consenso dei genitori degli alunni, che di fatto schiera (ancora!) il suo (?) ministero e acconsente ad un altro sgarbo istituzionale, verso personalità dello Stato.
Sarà un caso, ma proprio Fioramonti, a poche settimane della nomina al MIUR, è stato tirato in ballo circa gli attacchi contro Carabinieri e Polizia espresse dalla sua pagina social, addirittura contro il brigadiere Giangrande invalidato a vita per difendere non casa sua, ma Palazzo Chigi da un attentatore armato.
Violenza vomitata dalla lontana Pretoria (Sudafrica) dove insegnava economia politica (!) e dove, in piena fuga di cervello, dimenticava di insegnare persino l'italiano al proprio pargolo, tanto che, al ritorno in Italia per fare il ministro, ha dovuto iscrivere il fanciullo ad una scuola inglese, rifiutando l'esame di italiano a causa delle difficoltà per la lingua sconosciuta.
Questa è l'Italia attuale del no-4 Novembre? Questa è la Terra per cui i ragazzi del '99 si sono immolati? Questa la Nazione delle non più irredenti Trieste e Trento? Questa la Patria di Armando Diaz?
L'Italia il 4 Novembre festeggia la Vittoria del I Conflitto Mondiale, festeggia la giornata dell'unità ed identità nazionale e delle Forze Armate. In piazza. E gli Italiani veri insieme con loro, con o senza quegli insegnanti che impongono il loro unico pensiero, ma non quello del ragionamento, che sono per la democrazia e la libertà, ma solo quelle a loro più congeniali vietando ciò che è altro da loro, che scagliano urbi ed orbi accuse di omofobia, ma che si circondano solo di propri simili, che si dicono docenti ma sono lontani anni luce da qualsivoglia minimo elementare insegnamento.
Tony Fabrizio

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